TOUR VIRTUALI A CONFRONTO – Egitto : Louvre vs. Museo Egizio di Torino
CULTURA
Stavo cercando un’idea per scrivere qualcosa di cultura, primo topic del giornale, ma che non fosse ammuffito nell’armadio da tempo. Nonostante questo sia un periodo di preoccupazione e nervosismo mi sono chiesta se un articolo che recensiva alcuni tour virtuali di musei potesse essere una buona idea per ingannare il mio tempo ma anche per dare uno spunto per distrarci un po’ dalla situazione attuale. Il primo tour virtuale che ho provato per voi è stato quello del Louvre (https://www.louvre.fr/en/visites-en-ligne?nrppage=15) della sezione Egitto. Ho scelto non a caso l’Egitto perché così potevo fare un confronto con il nostro Museo di Torino che purtroppo non ho ancora visitato dopo il recente restauro. Supponiamo che non mi interessi l’Antico Egitto o ipotizziamo che non ne sappia poco o nulla e volessi approfondire… ed iniziamo il nostro tour… Come potrete ben vedere se inizierete con me questa visita da casa, la scelta del museo francese è in linea con la dicitura “virtual tour”, anzi fin troppo. E’ tutto troppo “virtual” e poco “tour”… Si passa in un percorso guidato da frecce (alla “google maps satellite” per intenderci) nelle diverse sale del museo e ci si può avvicinare ad alcune opere che, cliccandoci sopra, si ingrandiscono leggermente ma la spiegazione del monumento o dell’opera d’arte è ridotta ad un trafiletto impersonale in caratteri minuscoli, tipo quelli delle clausole fantasma dei contratti, che non invogliano la continuazione della visita guidata. Un percorso, magari costato migliaia di euro, ma asettico, privo di personalità e dall’aspetto web obsoleto, insomma non “user friendly”, poco ospitale e caloroso come un ghiacciolo dell’Antartide… Le statue, gli oggetti e le opere d’arte sono in un museo perché hanno una storia da raccontare ma il tour virtuale del Louvre mette loro un bavaglio e impedisce loro di raccontare la loro storia. Non sono più opere d’arte, testimonianze del passato ma semplici oggetti. È come se andassimo in un supermercato e pretendessimo che la lattuga ci raccontasse, alla David Copperfield, “nacqui… crebbi…” . L’italiano, invece, anche in tempi di crisi, fa scivolare la sua creatività e sorprende con le sue trovate ma in semplicità: questa è la soluzione adottata dal Museo Egizio di Torino… Niente tour virtuale stile videogioco, niente fior di quattrini ad un webmaster per realizzare quel popò di roba ingombrante, altisonante ma vuota come una pinta di birra in un pub pieno di ubriachi. A volte la praticità, la familiarità e l’immediatezza sono le doti che pagano maggiormente, come in questo caso. Una telecamera, il social network più guardato al mondo, YouTube e un giovane direttore con passione e spigliato nel parlare al suo pubblico: la ricetta ottimale. Le “Passeggiate con il Direttore” del Museo Egizio di Torino (qui il primo episodio: https://www.youtube.com/watch?v=U9UUIkr0l2U) sono il mix perfetto tra coinvolgimento, informazione e passione. Gli oggetti affidano al direttore del Museo il loro racconto, un tour guidato in puntate, come una serie tv, che non si riesce ad abbandonare. Nessun altezzoso direttore si preoccuperebbe troppo di chi visita il suo museo ma solo del numero di ticket staccati in una giornata. Ma Christian Greco (egittologo direttore del Museo di Torino), per nulla infagottato in un completo firmato bensì più “easy” in felpa e jeans, diventa Cicerone del suo museo, non lasciando il compito ad altri, e ci mostra non solo la sua storia ma anche l’amore che lui e tutti i suoi dipendenti ci mettono ogni giorno per conservare al meglio le opere nel futuro. Bravo!
07/11/2020
Paola Doria
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