CHANGE 2 - 1C SCIENZE UMANE DEL CAIROLI: STOP ALLE DISCRIMINAZIONI
CHANGE 2
Oggetto della riflessione della 1C Scienze Umane del Liceo Cairoli all’interno del progetto Change 2 sono state le discriminazioni di ogni tipo. I ragazzi hanno fortemente voluto esprimere la loro opinione e dire “no” in maniera decisa ad atteggiamenti che possano far sentire gli altri diversi. I ragazzi hanno espresso opinioni uniformi e decise contro ogni tipo di discriminazione a partire da frasi slogan come quelle di Andrea Cavalleri (“nessuno deve essere giudicato o discriminato per il proprio orientamento sessuale”), Giorgia Pirolini (“ i casi di discriminazione sono molto frequenti e queste non dovrebbero esistere perché ognuno deve essere libero di essere ciò che vuole”) e Ludovica Salvadori che afferma a gran voce “non devono esistere discriminazioni per motivi futili come il colore della pelle”. Oltre a trovarsi tutti d’accordo i ragazzi hanno anche scritto con sfumature differenti il loro pensiero, spesso facendosi degli interrogativi. “Chi almeno una volta non si è mai trovato a riflettere sulla discriminazione? – si chiede Chiara Colli - I due fattori più colpiti di cui sento parlare più spesso sono l’orientamento sessuale e la cultura. Ci troviamo in una società basata sulla distinzione che mette in contrapposizione per esempio il colore della pelle o le tendenze sessuali. Trovo ingiusto che ci siano persone che si debbano nascondere o sotterrare i propri sentimenti soprattutto nelle relazioni che vengono etichettate come “contro natura”. Per questo si formano delle comunità dove le persone possono essere come sono senza sentirsi giudicati. La cultura è fortemente colpita, soprattutto nei più giovani, a cui piace prendere in giro anche per il colore della pelle. Tutti abbiamo incontrato persone che non sono state aperte ad aiutare il prossimo, ponendo loro ostacoli. Dovremmo imparare a rispettarci e smettere di schierarci contro chi è più debole di noi”. Silvia Montoya parla delle discriminazioni al femminile osservando che “la donna è sempre stata discriminata e non poteva neppure votare in passato. Hanno gli stessi diritti degli uomini” e come affermano Emma Tarantola, Irene Martino, Camilla Baglioni e Stefania Chiesa: “ogni persona deve avere il diritto di prendere le proprie decisioni senza essere giudicato”. Saccucci Alessia continua sostenendo la tesi delle sue compagne di classe dicendo che “il giudicare non fa bene a nessuno eppure ognuno di noi almeno una volta ha avuto pensieri discriminatori urtando magari la sensibilità di qualcuno” e Gabriella Medina fa notare che “anche l’abbigliamento spesso viene criticato ed è oggetto di discriminazione come ad esempio non usare vestiti di marchi famosi spesso può portare certe persone a sentirsi dire di essere inferiori” “Tutti i giorni siamo costretti ad affrontare diversi tipi di discriminazioni rispetto all’orientamento sessuale, alla cultura, alla forma fisica che non rispetta i canoni presentati dalla società e che sono messe in risalto dalla televisione e dai social media. – continua Piazza Desirè - Fortunatamente troviamo persone, anche se non moltissime, che vogliono ribellarsi e far valere i propri diritti di essere chi vogliono. Le persone hanno il diritto di essere rispettate nonostante una cultura differente, le tendenze sessuali o una forma fisica non aderente ai canoni. Penso che ognuno per sentirsi veramente vivo debba essere libero di essere come e chi vuole perché vivere nell’ombra per paura di essere giudicati non è vivere. Bisogna sapere che ogni cosa che facciamo sarà sempre giudicata da qualcuno, ci sarà sempre qualcuno che la pensa in maniera differente quindi bisogna imparare a fregarsene e combattere per i propri diritti”. C’è anche chi parla di ipocrisia nel sostenere alcune tesi come ad esempio Valeria Chiarella che afferma che“molte persone per adattarsi alla gente che li circonda spesso cerca di far vedere che per loro non c’è differenza tra persone con orientamenti sessuali diversi ma in realtà le ritengono automaticamente diverse da loro. Ho assistiti a episodi in cui le persone dicevano “voglio un amico gay che possa sostituire la mia migliore amica” ma questo è uno dei motivi per cui queste persone si nascondono”. Nonostante i ragazzi vedano che i problemi sussistono nella maggior parte dei casi sono ottimisti e guardano ad un futuro dove queste differenze verranno annullate come Beatrice Pisano che commenta: “l’orientamento sessuale è sempre stato oggetto di discriminazioni e credo, per ignoranza, che questa non sarà mai combattuta completamente. Spesso influisce anche la cultura o la religione: il rapporto diverso da uomo –donna è considerato peccato. Fortunatamente oggi una buona parte della società sta aprendo gli occhi e cambiando la propria mentalità”. Linda Brusa sostiene che “la nostra società è maschilista e ci sono delle differenze anche sostanziali dove non ci sono persone capaci di ribellarsi e nei casi in cui decidono di farlo non vengono ascoltati o supportati” e la incalzano sia Marco Tomagra dicendo che “la società non è ancora aperta ad accettare la diversità” sia Giorgio Zandi che sottolinea “le discriminazioni riguardano sia maschi che femmine” L’amore è bello perché è vario e nessuno dovrebbe essere etichettato sul proprio orientamento sessuale, questo è il pensiero di Arianna Barbarini che viene seguita a ruota da Giulia Campisi “prima di giudicare dovremmo metterci nei panni degli altri e pensare come ci potremmo sentire al loro posto, prima di parlare bisogna riflettere!” e da Milena Yanez: “è molto grave, siamo tutti esseri umani e dovremmo essere tutti uguali”. Come affermano i ragazzi, tra cui Arianna Gavuglio sono gli stereotipi che creano le differenze e le discriminazioni e “la sessualità non definisce una persona o le frequentazioni che uno può avere” (Irene Carminati) e “il cambiamento di sesso deve esser una scelta libera perché se non mi sento a mio agio nel mio corpo devo poter essere libero di esprimere il mio vero io. Bisogna essere sostenuti e non discriminati e spesso il termine “gay” o “lesbica” è utilizzato con un’accezione negativa” (Alessandra Ferrari). “Anche le persone disabili, spesso discriminate, - afferma infine Lucrezia Bulgari - hanno i nostri diritti e devono poter fare tutto ciò che desiderano e le strutture devono offrir loro i comfort necessari”.
08/05/2019
La Redazione
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