CHANGE 2 - per la 2FC del Caramuel bisogna abbattere gli stereotipi
CHANGE 2
Siamo immersi in un mondo che ci propone continui stereotipi che fanno molto spesso a botte con la nostra libertà di esprimerci liberamente senza pensare di essere giudicati. Il governo degli stereotipi nella nostra società è presente a vari livelli: nei media, nel mondo del lavoro e nella convivenza con gli altri. La classe ha effettuato un percorso per cercare di abbattere le barriere dei pregiudizi verso una comunicazione positiva e propositiva nei confronti dell’altro che deve essere visto come una ricchezza e non come una minaccia. Introduce la discussione Gabriele Sartori che afferma che “le differenze tra maschi e femmine devono esistere; ognuno deve essere libero di pensare e fare ciò che desidera senza essere legato ai pregiudizi. Per esempio quando nasce un bambino si tende a mettere il fiocco rosa per le femmine e quello blu per i maschi, e va bene che sia così però penso anche che se si cambia il colore del fiocco non sia uno scandalo. Da piccoli è giusto impostare dei canoni però crescendo ognuno deve essere libero di esprimersi a proprio piacimento. È così anche nell’abbigliamento: ognuno può vestirsi come vuole e se viene criticato non deve attaccarsi alle critiche ma fregarsene degli altri e abbigliarsi come vuole. A volte le ragazze si vestono in maniera provocante e spesso gli altri, non sapendo il suo comportamento, la giudicano per come veste”. Gli fa eco Chiara Graziano che aggiunge: “trovo ingiusto che ancora oggi, nel XXI secolo, le persone creino degli stereotipi. Trovo sbagliato che le persone vengano spesso criticate perché non rientrano in certi canoni di bellezza. È sbagliato pensare che se una ragazza è bionda allora è stupida, se veste con tanti colori è appariscente o che se si veste di nero è gothic o che se un ragazzo fa danza sia gay. Trovo sbagliato che già da piccoli vengano imposte certe cose come il blu ai maschi e il rosa alle femmine, il calcio da maschi e la danza per le bambine, supereroi da maschi e bambole per le femmine. Siamo Umani, persone libere di esprimere ciò che siamo, cosa vogliamo essere e come vogliamo essere”. Gli stereotipi purtroppo hanno sempre fatto parte della società “dagli idoli dei miti greci – afferma Elisabetta Sala – fino ai miti di oggi. Il loro scopo è poter dare un esempio da seguire ma con il passare del tempo questi modelli vengono seguiti sempre meno. Sono convinta che gli stereotipi siano un male per le persone e le inducano a fare cose solo per essere accettati dagli altri”. È contro i pregiudizi e gli stereotipi anche Valentina Graziano: “spesso non ce ne rendiamo conto. Non ci sono cose giuste o sbagliate, ognuno di noi, fortunatamente, è diverso”. È d’accordo anche Riccardo Gulmini che sottolinea i tanti stereotipi presenti nella società di oggi “su cose banali come i colori, gli atteggiamenti, il lavoro e gli abiti per citarne alcuni”. Matteo Sacchi sposta il discorso sugli stereotipi legati all’apparenza commentando: “la società è basata sull’immagine. Nelle pubblicità spesso vengono usate parti intime di donne o di uomini per attirare le persone e convincerle a comprare quella determinata cosa anche se sarebbe uno spreco di denaro comprarla. Un alto esempio di stereotipo sono situazioni che vengono imposte fin da piccoli per cercare di indurre le persone ad avere da grandi un determinato comportamento”. Dello stesso parere è Matteo Dulio che aggiunge: “fin da bambini viene inculcato il principio secondo il quale c’è una netta differenza di sesso. I bambini vengono spesso influenzati dalle scelte dei genitori che ritengono più giusto un determinato colore o tipo di giocattolo. Però i bambini, una volta cresciuti, iniziano a creare dei pregiudizi sulle altre persone senza effettivamente conoscerle. Nella società moderna, a causa degli stereotipi, si sono influenzate molte decisioni. Questo fa sì che molte persone e popolazioni vengano etichettate senza essere conosciute”. Alessandro Venturini aggiunge che uno dei pregiudizi che flagella la nostra società sia quello che “gli uomini sono forti e le donne debbano essere sottomesse a loro”. “Nessuno ha il diritto di scegliere al posto di qualcun altro” afferma Simona Pezzana mentre Giacomo Bianchi afferma che spesso la maggior parte delle persone “segue gli stereotipi, appoggiandoli”. Una voce fuori da coro. Greta Mazzola afferma fortemente che “gli stereotipi ci saranno sempre ma ciò non vuol dire che non si possa fare la differenza. Ognuno di noi ha dei pensieri sulla società, sulla vita e abbiamo il diritto di esprimerli senza la paura di essere giudicati o etichettati, basta esprimersi senza offendere”. Samuele Manfredoni sottolinea la parte negativa degli stereotipi. “ Nella società di oggi – afferma – il pensiero di ognuno di noi nasce già corrotto. Ci vengono insegnate delle cose già quando noi non le comprendiamo, togliendoci la facoltà di scegliere. Pensiamo anche a ciò che i giovani dicono o pensano, condizionando gli atteggiamenti di altri ragazzi i quali seguono con occhi sbarrati gli insegnamenti corrotti insultando chi solamente vuole essere se stesso (cosa che da lì in poi cercherà di nascondere per paura di ferirsi fisicamente o psicologicamente)”. Anche Gianluca Sempio pensa che gli stereotipi siano “irremovibili perché molti non vedono la necessità di cambiare” e supporta gli esempi fatti dai suoi compagni. Per Denis Biundo bisogna “imparare a relazionarsi in modo da non invadere lo spazio altrui” verso una comunicazione assertiva che pone le basi di uno scambio reale di opinioni senza svalorare quella altrui. “L’immagine dell’uomo –conclude Samuele Bergamini – è riflessa sugli stereotipi. Secondo me non si potrà mai arrivare ad una eliminazione totale. Uomini e donne di qualsiasi nazione o religione spesso sono imprigionate in una morsa sociale. La società chiude il nostro modo di essere e vuole renderci piatti perché il mondo spesso è guidato da persone senza anima legate a pregiudizi e stereotipi. Il mondo è così e noi siamo in balia di esso”.
07/05/2019
La Redazione
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