Uovo di Pasqua? Qualche curiosità su questa usanza
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Pasqua sta arrivando molti di voi sicuramente avranno per le mani il guscio d’uovo più goloso. L’uovo di Pasqua è il dolce preferito dai bambini e ben si accompagna all’altrettanto tradizionale, ma più recente, colomba. L’uovo di cioccolata è un’invenzione vicina a noi nel tempo ma le radici di questa tradizione, ovvero di regalare uova vere decorate, risale al Medioevo e ancora prima. Nel Cristianesimo l’uovo è simbolo di rinascita, della resurrezione di Nostro Signore, ma questo ha origini ben più antiche. Già in epoche e civiltà passate c’era la tradizione di regalare con l’arrivo della bella stagione delle uova colorate e decorate per festeggiare l’arrivo della Vita che ritornava dopo il lungo inverno. L’uovo era anche un elemento sacro e secondo alcune credenze pagane e mitologiche del passato, il cielo e la terra erano considerati come due emisferi separati che si univano per creare un unico uovo, la forma mistica della vita. Gli antichi Egizi, invece consideravano l’uovo, sempre simbolo di perfezione, come il fulcro dei quattro elementi dell’universo: acqua, terra, aria e fuoco. La tradizione del dono di uova di gallina è documentata anche tra gli antichi Persiani come auspicio dell’arrivo della primavera e ben presto questa usanza si diffuse come rito propiziatorio per il cambio di stagione (una sorta di Capodanno) tra i Greci e i Cinesi. L’uovo simboleggia anche la ripetizione della nascita esemplare del Cosmo ed è presente in molte cosmogonie dalla Polinesia all’India, dall’Iran all’Africa occidentale. In Russia ed in Svezia sono state ritrovate uova decorate in moltissimi sepolcri mentre nelle tombe della Beozia le statue di Dioniso portavano tutte un uovo in mano come segno di ritorno alla vita. Mentre da un lato l’uovo era di buon auspicio, da un altro l’uovo era un cibo interdetto. Questo valeva per gli antichi adepti all’orfismo in quanto questo culto misterico greco ricercava l’uscita dal ciclo infinito delle reincarnazioni, il cui simbolo era proprio l’uovo. È con il Cristianesimo che però questa usanza viene inglobata nelle tradizioni religiose e gli viene dato un significato più profondo. È la Germania la nazione che con molta probabilità lanciò del tutto “la moda” dell’uovo decorato e colorato, usanza molto simile a quella che vediamo oggi. Le uova venivano cotte con fiori e foglie per dar loro una colorazione particolare e a volte venivano decorate con nastri colorati. Con il Medioevo si diffonde la tradizione di regalare uova decorate a mano e molte di queste diventano veri e propri capolavori. Quelle dei “ricchi” non erano più gusci calcarei ma sculture d’argento, d’oro o di platino che venivano arricchite di gemme e pietre preziose e spesso contenevano al loro interno piacevoli soprese quali ninnoli o gioielli vari. Il primo a lanciare questa moda fu Edoardo I, re d’Inghilterra dal 1272 al 1307 che commissionò ai suoi artigiani la creazione di più di 450 uova rivestite d’oro da donare ai suoi cari ed amici in occasione della Pasqua. Quando si parla di uova dorate, però, non si può non nominare l’orafo Peter Carl Fabergè che fece della creazione artistica di ingegnose uova il suo marchio di fabbrica. Nel 1883 Fabergè ricevette dallo zar il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria e l’orafo in quell’occasione creò il suo primo uovo in platino smaltato di bianco contenente un altro uovo d’oro il quale conteneva a sua volta due sorprese: la riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d’oro. La fama del primo uovo di Fabergè contribuì a creare la tradizione che l’uovo di Pasqua dovesse contenere un dono. Di uova preziose ne seguirono molte altre: uova – alberi con fiori in pietre preziose su cui si posavano uccellini, carillon a forma di uova, uova che si aprivano e contenevano miniature di carrozze e vascelli. Il furto di una di queste preziosissime uova russe è inscenato in moltissime pellicole tra le quali possiamo citare lo 007 “Octopussy” del 1983 ma anche “Ocean Twelve” del 2001 con protagonista George Clooney. Contornata da uova di ogni colore e forma, sperando un giorno di poter vedere dal vivo quelle di Fabergè (quando ero piccola avevo un libro a riguardo e lo mangiavo con gli occhi) auguro a tutti Voi di trascorrere in compagnia delle persone che più amate una serena Pasqua all’insegna del relax.
13/04/2022
Paola Doria
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