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LE LUCI ED I COLORI DI BECCARIS ED INALTE ALLA FUOCO E COLORE

Foto LE LUCI ED I COLORI DI BECCARIS ED INALTE ALLA FUOCO E COLORE

INTERVISTE

Alla Fuoco e Colore Contemporary Art Gallery ci hanno preso gusto con le doppie personali. Questa volta è il turno di una coppia non solo artistica ma anche nella vita: Anna Clara Beccaris e Piero Inalte che, dopo un’estate ad esporre tra l’astigiano e la Val d’Aosta, approdano a Canelli con una mostra dedicata alla luce ed al colore.
Siete la prima coppia nella vita che espone alla Fuoco e Colore… esponete spesso in coppia?
PI: quasi sempre. Negli ultimi anni sempre, prima no perché il lavoro ci impediva di fare alcune cose. Quando ho conosciuto mia moglie lei già esponeva, io dipingevo da poco… ora che siamo entrambi in pensione per noi è normale fare una personale insieme.
Quali sono le vostre fonti di ispirazione?
PI: ho sempre cercato di valorizzare le cose a cui nessuno dà peso: un libro vecchio, un mattone… cose di poco valore a cui io cerco di dare importanza. Mi piacciono poi le nature morte, ad esempio realizzare un dipinto con protagoniste le patate.
ACB: tutte le cose che mi circondano e mi emozionano dal punto di vista della forma e del colore, basta che mi suscitino una sensazione. Spesso sono nature morte, paesaggi o figure. In passato ho analizzato parecchio la figura, soprattutto quando esponevo alle prime mostre: era molto legata al territorio e all’ambiente locale. Io provengo da Costigliole e la vigna lì è il lavoro di tante persone: ho realizzato molti dipinti con personaggi ambientati nei miei luoghi e durante il lavoro.
Vi capita di prendere ispirazione l’uno dall’altro o di avere delle fonti di ispirazioni comuni?
ACB: direi di no ma abbiamo temi e soggetti molto vicini. In fondo entrambi trattiamo la natura morta, fiori (io più di mio marito) e paesaggi. I luoghi sono quelli delle nostre zone, dove viviamo, e della montagna in quanto soggiorniamo spesso in Val d’Aosta. Nell’arco degli anni abbiamo realizzato infatti anche molti paesaggi montani.
PI: A proposito di montagna devo confessare che mi piace dipingere la neve, mi rilassa, mi piacciono i colori e la luce, li sento miei. Esporrò infatti qualche dipinto con nevicata durante la nostra doppia personale.
Siete marito e moglie, dipingete insieme oppure ognuno ha i suoi spazi e le sue tempistiche?
PI: dipende… Se possiamo lo facciamo anche insieme, dipingiamo con un bel sottofondo musicale… Abbiamo uno studio che ci dividiamo…
Cosa ascoltate mentre dipingete?
PI: I classici cantautori italiani: Zucchero, De Andrè, Nomadi, Battiato, De Gregori, Venditti… Quando mia moglie se ne va e rimango solo mi “sparo” un po’ di Led Zeppelin e Deep Purple.
Come definireste la Vostra pittura in tre parole…
PI: il vero rafforzato
ACB: per me la pittura è una costruzione vista attraverso un aspetto emotivo ma ha molto a che fare con i volumi come se fosse un’opera architettonica. Abbiamo intitolato questa mostra “Luci e Colori” perché la luce associata al colore è quella che costruisce la forma, è il mezzo di comunicazione che ci permette di esprimere quello che sentiamo.
Ci sono degli artisti che Vi piacciono e/o ammirate?
PI: qualche anno fa Barbara Brunettini e Stefano Sibona della Fuoco e Colore avevano organizzato una collettiva sul tema “falso d’autore”. Ho iniziato così ma poi ho proseguito a realizzare altri falsi e vedere il risultato finito di un Fattori o di un Segantini è un’emozione. Durante la realizzazione hai modo di approfondire, osservando, come dipingevano, come sviluppavano i soggetti e hai modo di apprezzarne la tecnica e la bravura. Cerco sempre di rispettare le dimensioni originali dei dipinti ed è una bella emozione cimentarsi nel fare uno di questi lavori. Mi piacerebbe in futuro realizzare una personale solo di falsi d’autore. Mi rilassa molto e mi piace “entrare” nella testa di chi lo ha dipinto e, nel frattempo, scoprire cose sulla sua vita e sulla sua pittura. È un vero e proprio studio. Per esempio ho copiato un Giuseppe Abbati ed ho scoperto che è morto molto giovane, morso da un cane ed aveva perso una gamba in combattimento. Trovo poi delle affinità con chi decido di copiare, soprattutto Giovanni Fattori e i Macchiaioli.
ACB: mi piace tutta la storia dell’arte, ho insegnato per anni questa disciplina e quindi mi interessa un po’ tutto. In particolare mi piace l’arte moderna: l’Impressionismo, i Macchiaioli e in genere il primo Novecento. Quando dipingo però cerco di far prevalere quello che sento io e di dipingere con uno stile mio personale, un modo di stendere il colore che mi sono costruita nel tempo senza avere grandi influenze da parte degli artisti del passato anche se mi piacciono.
Un colore al quale non rinuncereste mai…
ACB: non saprei perché utilizzo tutti i colori. Non rinuncerei mai al contrasto tra i vari colori. A volte uso colori molto accesi e brillanti, magari smorzandoli con altre tinte ma non c’è un colore che per me è indispensabile. Posso dire però che il rosso è abbastanza presente nei miei lavori.
PI: a me piace sperimentare… Se vedo in negozio un colore con un nome particolare e che non conoscevo, lo compro e provo ad abbinarlo a cromie che sono già avvezzo ad utilizzare. Se devo scegliere un colore per me irrinunciabile… direi il blu di Prussia che è dappertutto nei miei dipinti.
Ci potete dare qualche anticipazione sulla doppia personale che vedremo a Canelli?
PI: ho di recente finito una natura morta con cipolle di tutti i colori che mi sono divertito molto a realizzare. Porterò qualche nevicata e qualche natura morta: immancabile il mio “cavolo”, che è un po’ il mio marchio di fabbrica. Qualche anno fa avevo creato una serie di dipinti che avevano un unico fil rouge: un libro rosso, declinato in diversi modi, piccolo, grande, nuovo vecchio, sempre accostato ad altri elementi. Penso che porterò anche alcuni quadri di quel periodo.
ACB: ci saranno alcuni dipinti con figure, in particolar modo femminili, alcuni di questi ambientati nel paesaggio collinare che mi è caro mentre altre due figure ambientate in montagna, in una c’è sullo sfondo il Cervino. Porterò poi altri lavori di dimensioni più ridotte sempre legati al territorio e che rappresentano i vigneti storici. E poi nature morte e fiori ma bisognerà fare una ulteriore selezione…
Dopo Canelli, avete in programma altre mostre?
ACB: dobbiamo valutare e concordare ma ci sono progetti che bollono in pentola. Molto probabilmente torneremo anche il prossimo anno in Val d’Aosta ma non sono ancora eventi certi. Direi che stiamo definendo alcuni progetti per il prossimo anno e nel frattempo proseguiamo a dipingere. Lo scorso anno abbiamo esposto a Costigliole, ad Asti, ad agosto In Val d’Aosta ed ora chiudiamo l’anno, salvo altri impegni, con la Fuoco e Colore, quindi direi che per il 2022 possiamo ritenerci molto soddisfatti. PI: io vorrei dedicarmi maggiormente al paesaggio e poi organizzare la mostra dei falsi d’autore: le mie copie sono firmate con il mio nome ma con lo stile calligrafico dell’artista originale.
Anna Clara Beccaris è nata a Costigliole d’Asti e vive a Canelli. Si è diplomata al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, frequentando i corsi di Francesco Casorati e Romano Campagnoli. In seguito si è laureata presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. E’stata docente di Arte e immagine nella scuola secondaria di primo grado. Da sempre dipinge; ha partecipato a numerosi concorsi di pittura ed ha esposto le sue opere in parecchie mostre personali e collettive. Nel 1978 ha tenuto la sua prima Mostra Personale nel Castello di Costigliole d’Asti. Hanno fatto seguito le Personali allestite al Palazzo della Provincia di Asti (1979), ad Agliano T.(AT) (1979), a Canelli (AT) nel Salone della Cassa di Risparmio di Asti( 1981), ad Agliano T. (AT)(1982), ad Alba(CN) alla Galleria della Maddalena (1983), al Palazzo della Provincia di Asti (1984), a Bra (CN) nella Chiesa di S. Rocco (1984), a Dogliani (CN) (1985), a Torino alla Galleria La Telaccia (1985), a Canelli alla Galleria La Finestrella (1986), al Castello di Costigliole d’Asti (1988), nella Cantina Dei Vini di Costigliole d’Asti (1994), a Torgnon AO (2019), a Torgnon AO (2020), al Castello di Costigliole d’Asti con la Prima edizione di Roràrte (2020) e con la Seconda edizione di Roràrte (2021), a Torgnon AO (2021), ad Asti a Palazzo Ottolenghi (2022), nel Castello di Costigliole d’Asti con la Terza edizione di Roràrte (2022) ed a Torgnon AO (2022). Si sono occupati della sua opera, tra gli altri, Franco Asaro, Laura Bosia, Vittorio Bottino, Carlo Cerrato, Ermanno Corti, Manuela Cusino, Marida Fausone, Aldo Gamba, Alba Ghione, Silvia Ravetti....
Piero Inalte è nato e vive a Canelli (AT). Si è laureato presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino. Con spirito indagatore ha sempre coltivato la passione per il disegno e la pittura. Ha sviluppato le sue abilità in seguito all’incontro con Anna Clara Beccaris, con cui ha condiviso l’interesse per l’Arte. Ha iniziato ad esporre i suoi dipinti alle mostre della Società Promotrice delle Belle Arti di Asti dal 1984 al 1996. Successivamente ha partecipato a numerose Mostre Collettive e Concorsi di Pittura tra cui “Living Art” a Lu Monferrato (AL), e a diverse edizioni di “Fuoco e Colore”presso il Palazzo Riccadonna a Canelli (AT). Inoltre nel 2019, nel 2020 e nel 2021 ha esposto nelle Mostre Personali a Torgnon (AO). Nel 2020 ha partecipato alla Prima Edizione di Roràrte presso il Castello di Costigliole d’Asti e nel 2021 alla Seconda edizione di Roràrte. Nel 2022 ha esposto ad Asti a Palazzo Ottolenghi, ha partecipato alla Terza edizione di Roràrte presso il Castello di Costigliole d’Asti ed ha nuovamente esposto a Torgnon (AO).
L’esposizione artistica sarà visitabile presso la Fuoco e Colore Contemporary Art Gallery di Canelli dal 7 al 23 ottobre il martedì (10-12), il venerdì, il sabato e la domenica (10-12 e 16-19). Il vernissage si terrà venerdì dalle ore 17 in Corso Libertà 49. In occasione della manifestazione “Canelli Città del vino” sabato 8 e domenica 9 ottobre si terrà l’orario continuato 10 -19.

05/10/2022

Paola Doria

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