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La modella alternativa e… il punto di G…

Foto La modella alternativa e… il punto di G…

OPINIONI

“Molto rumore per nulla”: con il titolo di una bellissima commedia shakesperiana commenterei tutto il parlare che si sta facendo dietro una certa questione. Una nota casa di moda che inizia con la “G” ha scelto come modella una giovane ragazza dai canoni estetici particolari per la sua nuova campagna pubblicitaria definendola “una delle 100 ragazze più sexy in circolazione” (o una cosa simile). Risultato: putiferio. C’è chi presidia i diritti delle donne, difendendo la giovane dagli insulti sessisti e cattivi e chi ha parlato di razzismo in quanto la ragazza è di origine armena. Molti hanno la lingua per parlare ma se al posto di parlare facessero altro il mondo sarebbe un posto migliore. Ecco come la vedo io… Il fatto che la giovane sia di una cultura differente dalla mia non mi fa né caldo né freddo: ci sono bellissime donne in ogni cultura. Sessismo? Certamente molte persone (stupide) si sono divertite a definirla “racchia”, “brutta”, “cozza” o a dire frasi cretine del tipo: “con quella non ci uscirei mai”, “chi è che esce con questo cesso?”. Questa è cattiveria gratuita. E dobbiamo combatterla. Il rispetto prima di tutto. La ragazza in questione non ha dei canoni estetici vicini ai nostri, ha un viso e dei tratti particolari, che non a tutti possono piacere. E non potrebbe fare la modella secondo i nostri canoni estetici, abituati a Claudia, Naomi e le altre. In un'altra cultura quella che noi definiamo “racchia” magari avrebbe un viso interessante ed affascinante. E se così non fosse? Non tutti nasciamo perfetti e la ragazza in questione magari è simpatica, intelligente… insomma ha altre qualità. E comunque ammetto che pure io nel vedere la foto di questa giovane ho pensato che forse non avesse “il viso da modella”, almeno come di solito le vediamo. La cosa che mi ha lasciato più interdetta, più dei commenti negativi di gente stupida, è la foga con cui molte donne l’hanno difesa dicendo che lei “è stupenda, che le donne devono essere unite e difendersi tra loro quando succedono certe cose”. Punto primo: lasciamo ogni ipocrisia alle spalle. La ragazza non è stupenda, ha dei tratti somatici molto forti che non a tutti aggradano vedi le sopracciglia alla Frida Kahlo o il naso di dantesca memoria, quindi è da ipocriti dire che una persona è stupenda quando non lo si pensa. Semplicemente è una giovane, nata, come tutti noi, con dei tratti somatici propri che la rendono riconoscibile dalle altre persone. Secondo: le donne devono essere unite e difendersi. Queste vivono su Marte. Non ho mai visto in situazioni del genere o nella vita di tutti i giorni donne che si spalleggiano realmente, che “combattono” unite bensì, al contrario, ho visto cattiverie, invidie e ogni sorta di tranello per eliminare le “concorrenti” sgradite, anche nei posti più impensabili dove queste cose non dovrebbero assolutamente essere di casa. Si parla solo della modella ma quasi tutti non sanno che gli stessi canoni estetici “non tradizionali” per il mondo occidentale sono sempre stati scelti dalla stessa casa di moda “G” per la campagna pubblicitaria maschile che raffigura due giovanissimi ragazzi che certamente non assomigliano al modello in barca con Bianca Balti della tv dello spot del profumo “Dolce & Gelati”. Hanno visi particolari e sono magrissimi, almeno a giudicare da come i vestiti scivolano molto morbidi sul corpo, talmente abbondanti e scelti a casaccio che sembrano due clochard di lusso che hanno preso i vestiti random in qualche sacco della beneficienza, sempre di lusso. Però con i modelli uomini non si è gridato allo scandalo, gli uomini non hanno urlato: “lui non mi rappresenta, se lo ha fatto lui posso farlo anche io il modello”. Hanno semplicemente e semplicisticamente pensato: “ammazza che modelli strambi (o bruttarelli)” e hanno voltato pagina. La verità è evidente: vostro zio Robertino di 150 kg che mangia tre brioche al giorno per colazione o vostra cugina Francesca alta 155 cm, arpia in formato mignon, non possono fare i modelli. Non ne hanno le caratteristiche ed è inutile fare finta che lo possano diventare (tranne qualche eccezione)… Sì forse in un paese chiamato fiaba ma qui siamo sulla Terra. L’altra verità sulla questione della modella è che c’è molta ipocrisia alle spalle. Ma i primi ad essere ipocriti sono stati proprio quelli della casa di moda che l’hanno scelta. Non hanno voluto mostrarci persone “normali” che indossano i loro vestiti (che poi è quello che succede perché tutti mangiamo, beviamo e dormiamo) oppure mostrarci bellezze differenti per farci apprezzare la diversità. No. Hanno scelto lei e quei due ragazzi dalle bellezze così particolari per far parlare di sé, per creare scalpore e far sì che si parlasse del brand perché tristemente sanno benissimo che, con il mondo di oggi, il prodotto (peraltro di dubbia qualità e stile) non basta. Hanno dovuto tirare fuori questa trovata per pubblicizzare e dare dignità a dei sandali di gomma che manco mia zia al mercato a 5 euro li prenderebbe, facendoli passare per moda, per alta ricerca del prodotto e ottima qualità. Se li trovavamo in qualche store cinese a 4 euro in saldo avremmo gridato all’orrore invece hanno la doppia “G” e sono “super cool”. Questa è la verità. I furboni della moda hanno sfruttato consapevolmente il viso di quella ragazza, sapendo che avrebbe diviso l’opinione pubblica, per farsi pubblicità. Alquanto meschino e triste. Ma nessuna di queste femministe da tastiera che ho letto sui social in questi giorni grida al boicottaggio del brand per sfruttamento di immagine con il solo scopo di far parlare di un prodotto inconsistente come le puzzette di Baby Herman o per il costo eccessivo dei sandali di gomma o per la speculazione che, forse (forse?), sta dietro ai prodotti luxury che in molti di noi sognano e che pochi di noi possono permettersi (eccezion fatta per il “tarocco” sulle bancarelle). Nessuna ha scritto queste cose. Nessuna.

31/08/2020

Paola Doria

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