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TOUR VIRTUALI A CONFRONTO: Hermitage vs. Met Museum

Foto TOUR VIRTUALI A CONFRONTO: Hermitage vs. Met Museum

CULTURA

A Pasquetta, come da tradizione, abbiamo effettuato la nostra gita fuori porta alla volta dei tour virtuali del Louvre e del Museo Egizio di Torino a confronto. Prosegue questa rubrica con altri due musei scelti a caso tra i più grandi musei del mondo. Questa volta si vola all’Hermitage e al Met Museum di New York. E vi anticipo che, pur essendo due famosissimi musei, le differenze si noteranno drasticamente. Il primo tour che ho provato è stato quello dell’Hermitage: un classico virtual tour con freccette di navigazione e informazioni sulle singole opere. Sicuramente il tour, almeno credo non essendoci mai stata di persona, è stato limitato ad una porzione del museo, nemmeno troppo piccola a dire il vero. Passavo di stanza in stanza e la meraviglia aumentava sempre di più: mai ero stata in un museo con tante ricchezze e tante opere di pregio, tutte in un solo colpo. Credo che nemmeno il Louvre (che ho visto invece dal vivo) possa reggere il confronto: quello che mi ha sbalordito non sono solamente le opere ma il lusso e l’abbondanza di oro e decorazioni nelle stanze. Mai vista prima. E a dar man forte a questa sensazione di stupore è l’eccellente lavoro di ricostruzione del tour e della fotografia: ad altissima definizione, tale da poter andare virtualmente ad un palmo dai dipinti o dalle porte dorate istoriate. E poi la varietà: i ritratti, la sala in malachite, la sala Art Nouveau, quella di arte russa tradizionale, quella bizantina e medioevale, quella in stile gotico o in stile pompeiano e chi più ne ha più ne metta. Insomma la Grandezza… Passiamo al Met Museum, il famoso Met, quello del Gala con Anna Wintour e Lady Gaga per intenderci, uno dei più importanti e rinomati degli Stati Uniti. Una mia amica di Long Island mi ha detto di esserci stata e che è sbalorditivo: lei non mente di certo ma la scelta adottata dal Met a livello di comunicazione e di branding non è vincente. Non c’è un tour virtuale: c’è una sezione del sito web chiamata “360 degrees Project” che dovrebbe essere una serie di esperienze realizzate con le massime tecnologie dei 360 gradi che dovrebbero restituire, cito il sito, un’esperienza “fresca ed immersiva”. Questi sono di fatto dei video, caricati credo (visto il layout) anche su Youtube, di alcune parti del museo. Dunque la scelta del video come quella effettuata dal Museo Egizio di Torino ma… con risultati differenti. I video sono delle panoramiche con anche effetti di time lapse di alcune sale o ale del Met con una semplice musica di sottofondo, troppo minimalista per essere considerata d’avanguardia (l’effetto è quello di musiche prive di diritto d’autore prese un po’ a casaccio), senza voice over (voce di sottofondo) quindi senza guida. Di fatto uno spettatore, guardando quei brevi video può vederci ciò che vuole senza sapere (come dovrebbe fare un museo) di preciso cosa sta osservando. So da me che “The Cloisters” è l’ala dedicata all’arte medioevale che sembra un vero e proprio chiostro, chiudendo gli occhi sembra di essere tipo alla versione americana della Certosa di Pavia (che è molto più bella però). Ma nessuno in questo video me lo spiega. Un altro video è dedicato al tempio di Augusto (tempio? Ruderi di facciata di un tempio precisiamo) che convive in una moderna sala piena di vetrate (come quelle del Louvre) con delle statue egizie o egittizzanti (non è dato a saperlo) in mezzo ai tanti visitatori che vanno da tutte le parti velocissimamente come in un film di Charlie Chaplin o dei fratelli Lumiere. Finito il video c’è quella brutta sensazione di non finito di “è tutto qui?” che non è assolutamente degno di un museo di tal portata. La troupe sarà stata composta da professionisti ma il direttore del museo, visti i risultati, sembra aver sganciato pochi miseri dollari. Forse qualche soldo in meno ad Anna(bella) per il suo Gala (che comunque aspetto sempre con ansia) e qualcuno in più per l’immagine di questo importantissimo museo avrebbe fatto al caso. Il branding del museo non si può basare su un solo, stupendo, meraviglioso evento all’anno. Questo è infine quello che penso onestamente dei due tour di questa settimana, alla prossima and stay stuned!

24/04/2020

Paola Doria

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