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CHANGE 2 - LA 3 A RIM DEL CASALE: la donna è una risorsa

Foto CHANGE 2 - LA 3 A RIM DEL CASALE: la donna è una risorsa

CHANGE 2

La 3A RIM dell’Istituto Casale, dopo un grosso dibattito all’interno delle ore laboratoriali, ha deciso di dire la propria sulla condizione femminile del mondo di oggi. Due voci anonime iniziano la discussione sottolineando che “la donna è molto di più di ciò che la società ci mostra. Nessuno stereotipo sulla donna è vero e non dovrebbero esistere nel 2019” mentre Filippo Nosottifa notare che noi tutti “dovremmo cambiare mentalità” e iniziare a considerare diversamente il ruolo della donna nel mondo moderno. Una modernità che si percepisce nell’ambito della tecnologia ma che spesso è carente quando si parla di diritti umani. “Mi fa senso che su tantissime cose la nostra società sia avanti ma sul discorso della parità, che è molto importante, non lo siamo affatto ed oggi la donna è vista solo come un oggetto”, afferma Greta Ipilotto; inoltre, continua Christian Riboli, “la donna nei media è spesso raffigurata come una prostituta, con il pensiero che se si mostra in un determinato modo può ottenere ciò che vuole. Ma non è così”. Denise La Fiora e Vittoria Zagarella sottolineano gli sforzi continui della donna sia come donna in carriera che come madre e moglie. “La donna a differenza degli uomini lavora sia fuori che dentro casa – dicono - e si rende utile all’interno della propria famiglia ma non viene rispettata e questo è davvero molto triste. Anche in molti settori della società vi sono delle quote rosa che sono troppo limitate” e “anche nella remunerazione economica la donna è inferiore all’uomo con il 30 per cento in meno dello stipendio standard di un uomo”, aggiunge Elisa Gnani. Questo è dovuto agli stereotipi che sono onnipresenti nei diversi ambiti della vita sociale che ci influenzano fin in tenera età. “Già da piccoli i bambini - continua Iris Trombetta - vengono etichettati con cose come il fiocco azzurro per i bambini e quello rosa per le femmine oppure il calcio per i maschi e la danza per le bambine. Questo impedisce ai bambini di seguire le proprie passioni ed inclinazioni”. Il discorso passa poi al mondo dei media che direttamente o indirettamente contribuiscono a rincarare la dose su questi stereotipi che ormai dovrebbero essere sorpassati. “Nelle pubblicità o sui giornali si propone un modello femminile irraggiungibile- affermano Aurora D’Amelio, Sacchi Ilaria, Alice Bonas e Francesca Lupi - facendo leva solo sul lato estetico invece queste non sono le uniche doti che dovrebbero essere esaltate e a cui la donna dovrebbe aspirare. La donna viene mostrata come se fosse essa stessa il prodotto da vendere”. “Ritengo la strumentalizzazione della donna una cosa disgustosa e l’uomo deve essere spinto a comprendere ed ammettere i propri errori” sostiene Rebecca Girardi. C’è anche chi è di parere opposto e pensa che la pubblicità non influenzi più di tanto le scelte dei consumatori come Niccolò Dall’Aglio che prosegue dicendo: “non penso che chi vede una bella donna o un uomo attraente nelle immagini pubblicitarie venga condizionato”. Filippo Delfrate riprende il discorso del suo compagno di classe: “la donna secondo me ha le stesse possibilità dell’uomo e non sono d’accordo sull’utilizzo del proprio lato estetico per fare carriera”. “La via per la parità è ancora lontana” (Daniela Ramirez) ma “spesso sono le stesse donne a discriminarsi tra loro” aggiunge Matteo Piazza. “In tv si parla sempre di rispetto verso le donne – interviene Emma Bonanni - ma allo stesso tempo il parlare di femminicidio è diventato la quotidianità. Perché parlano tutti di uguaglianza quando di fatto questa non c’è?”. Per chi vede che la parità non è ancora stata raggiunta del tutto e quindi punta la propria attenzione sui “gradini” che si dovranno ancora salire, c’è chi invece guarda positivamente ai progressi fatti in questi ultimi anni. “La figura della donna negli ultimi anni è cambiata molto – aggiungono Gaia Zanquoghi e Noemi Castelbuono - e la situazione rispetto al passato è migliorata perché le donne hanno lottato per la propria libertà e i propri diritti mentre la società ha un po’ cambiato mentalità”. Ed infine un pensiero solitario, quello di Elisa Corazza, che da un tocco personale alla discussione. “Una donna – conclude - è un essere umano dotato di diritti e di doveri e dovrebbe essere trattata come gli uomini in tutti gli aspetti della sua vita. Nonostante la pubblicità che fa apparire la donna come un oggetto, usata solo per vendere più prodotti, io la penso diversamente sulla figura femminile. La donna che ammiro di più è mia mamma perché è intelligente, paziente e nella vita ha lottato anche contro i suoi genitori per fare il lavoro che desiderava ed ora ha trovato il coraggio di licenziarsi per svolgere un lavoro da libera professionista. Malgrado tutto trova sempre tempo per la famiglia. Questo è il tipo di donna che vorrei diventare e spero che tutte le donne trovino il coraggio di ribellarsi, di farsi valere, anche attraverso le associazioni e i centri, e seguire i loro sogni”.

11/05/2019

LA Redazione

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